È un esame diagnostico che permette di valutare la presenza di alterazioni della sensibilità retinica e/o a carico del nervo ottico.
COME SI SVOLGE L’ESAME?Il paziente poggia mento e fronte su un apposito supporto di fronte ad una cupola illuminata. Si fissa con un occhio per volta (previa occlusione dell’occhio destro o sinistro) una mira luminosa formata da quattro punti luminosi di colore verde. Sulla superficie interna della cupola compariranno, in modo intermittente ed in punti diversi, delle lucine (come piccoli flash) di differente grandezza e luminosità: ogni volta che il paziente percepisce questi flash dovrà schiacciare un pulsante.
È un esame diagnostico per immagini, non invasivo. basato sulla interferometria a bassa coerenza.Per mezzo di scansioni esegue un’analisi computerizzata dei tessuti fornendo immagini di elevata risoluzione della cornea, della macula e del nervo ottico.
A COSA SERVE L’ESAME?È necessario nella diagnosi, trattamento e follow-up di molte patologie retiniche quali:
È una metodica diagnostica non invasiva che permette di visualizzare la struttura tridimensionale vascolare retino-coroideale, sfruttando il movimento dei globuli rossi all’interno dei vasi. In molti casi può sostituire la fluorangiografia, diagnostica invasiva, che necessita l’uso di un mezzo di contrasto. Fornisce immagini molto precise ed accurate fondamentali per lo studio di molte patologie quali.
È una metodica diagnostica non a contatto, non invasiva, che in moltissimi casi non richiede l’instillazione di colliri midriatici (che dilatano la pupilla). Si eseguono fotografie del fondo oculare sfruttando:
Le immagini ottenute hanno il vantaggio di essere sovrapponibili e confrontabili nei diversi controlli nel tempo.
È una tecnica che permette di misurare la pressione all’interno dell’occhio attraverso uno strumento detto tonometro.
COME FUNZIONA LA TONOMETRIA?I tonometri più moderni sono di due tipi:
Con il primo si indirizza un soffio di aria sulla cornea del paziente, il valore che si ottiene, trasformato in millimetri di mercurio, è il risultato della deformazione esercitata dall’aria sulla cornea.Il tonometro di Goldmann, usato nella tonometria ad applanazione, richiede l’instillazione di una goccia di anestetico e l’utilizzo uno specifico colorante (fluorescina). Si poggia sulla cornea un cono illuminato con una luce blu invitando il paziente a mantenere l’attenzione, non chiudere gli occhi e guardare il cono illuminato davanti a sé. La procedura è minimamente invasiva, non presenta pericoli e non è dolorosa.
È una metodica diagnostica non invasiva, indolore e sicura, che tramite ultrasuoni, permette di studiare le strutture interne dell’occhio. Gli ultrasuoni, a contatto con la struttura in esame vengono riflessi generando echi che a loro volta vengono analizzati ed elaborati in modo da formare immagini.
COME SI ESEGUE L’ESAME?Mediante l’utilizzo di una sonda che viene posizionata sulla palpebra del paziente, dopo l’applicazione di un gel.
QUANDO È RICHIESTO L’ESAME?Quando non è possibile l’esplorazione diretta delle strutture interne dell’occhio a causa di opacità della cornea, del cristallino o del vitreo. Fornisce importanti informazioni nello studio delle patologie:
È una immagine che si ottiene mediante l’utilizzo di una lampada a fessura o biomicroscopio. Lo strumento, dotato di una telecamera integrata, consente di osservare, per mezzo di una serie di ingrandimenti, le diverse strutture dell’occhio.
PERCHÉ È UTILE?Le immagini possono essere registrate, archiviate e confrontate con le immagini delle successive visite migliorando la diagnosi e la prognosi.
È un laser utilizzato nel trattamento della cataratta secondaria e del glaucoma ad angolo stretto e/o chiuso. L’azione esercitata dal laser non è termica, come ad esempio nel trattamento della retinopatia diabetica ma fotoablativa, cioè agisce rompendo la struttura su cui è indirizzata. Nel caso della cataratta secondaria rompendo la capsula posteriore opacizzata mentre nel glaucoma provoca una perforazione dell’iride.
COME SI ESEGUE IL TRATTAMENTO?Il trattamento è ambulatoriale, non invasivo, indolore e di breve durata.Nel caso di cataratta secondaria, si instilla un collirio midriatico, per dilatare la pupilla. Successivamente, previa installazione di un collirio anestetico sull’occhio da trattare, si fa sedere il paziente davanti all’apparecchio e si posiziona sull’occhio una lente che aiuta a focalizzare il raggio laser sulla capsula opacizzata creando una piccola apertura. Dopo il trattamento si può avere una aumentata percezione di mosche volanti e maggiore sensibilità alla luce.Nel caso di glaucoma acuto o per prevenirlo si instilla un collirio miotico, che stringendo la pupilla la mantiene ben stirata. Anche in questo caso si applica una lente sull’occhio, previa installazione di un collirio anestetico, si sceglie una zona più sottile dell’iride per effettuare la perforazione in modo da far defluire l’umore acqueo e ridurre la pressione all’interno dell’occhio.